(F@bry)
00giovedì 10 maggio 2007 12:54
La distruzione della cultura indiana può considerasi un genocidio? Ovviamente la risposta dipende da quale significato preciso diamo al termine di “genocidio”:Vediamo che si intende per genocidio secondo la convenzione approvata in ambito ONU:

Art. II. Con la presente convenzione si intende per genocidio qualsiasi degli atti dopo menzionati perpetrati con l’intenzione della distruzione totale o parziale di un gruppo nazionale, etnico razziale o religioso in quanto tale

a) uccisione dei membri del gruppo

b)Lesione grave della integrità fisica o mentale dei membri del gruppo

c) sottomissione intenzionale del gruppo a condizioni di esistenza che portini alla sua estinzione fisica totale o parziale.

d) Mezzi destinati a impedire nascite nel seno del gruppo

c) trasferimento forzato da bambini del gruppo a altro gruppo





Se guardiamo al punto"b" e nel senso della soppressione di un cultura possiamo dire che alla meta del’800 nel West fu perpetrato uno dei tanti, tantissimi genocidi della storia nella quale la maggior parte dei popoli è sparita spesso senza quasi lasciar quasi traccia.

Se invece intendiamo genocidio nel senso più comune dl termine come uccisione deliberata e intenzionale di un popolo (punto "a") allora la prospettiva può essere diversa. Innanzi tutto notiamo che in questo secondo significato il genocidio è cosa rara nella storia ma purtroppo è divenuto di attualità proprio nel 900. Il nostro pensiero va subito infatti alla Shoah: in questa caso nessun dubbio: milioni di individui furono sterminati solo e semplicemente perchè appartenenti a un popolo senza nessuna altra motivazione. Si può parlare anche di genocidio nel caso degli Armeni in Turchia dal 1915: i Turchi temendo più o meno a ragione che gli Armeni cristiani avrebbero potuto parteggiare per i Russi, anche essi cristiani decisero di deportali tutti in massa in Siria: la deportazione fini per mancanza di mezzi e di organizzazione con la morte della stragrande maggioranza dei deportati: anche se mancava propriamente una volontà di sopprimere quel popolo comunque possiamo sicuramente parlare di genocidio. Anche nel caso del massacro dei Tutsi avvenuto purtroppo sotto gli occhi dl mondo e davanti agli osservatori dell’ONU possiamo parlare di genocidio: gli Hutu uccisero tutti i Tutsi che potevano per lo stesso fatto che erano Tutsi senza alcuna altra motivazione Si è parlato di genocidio anche nel caso della Cambogia per gli incredibili massacri operati dai Kmer rossi: ma si trattò di un esperimento sociale folle fallito nella fame e nella repressione sanguinosa senza che possiamo parlare certamente della volontà di distruggere un popolo

Ci poniamo allora il problema se possiamo parlare di genocidio in questo secondo e più ristretto significato per gli indiani del West . Effettivamente possiamo parlare della volontà di non pochi pionieri di distruggere completamente le tribù indiane e ci furono episodi di massacri indiscriminati e immotivati compiuti anche dall’esercito regolare come gli episodi che abbiamo ricordato. Tuttavia si trattò solo di pochi episodi che vengono continuamente ricordati dovuti innanzi tutto della esasperazione di una situazione, della convinzione che comunque degli indiani non ci si poteva fidare e che alla prima occasione propizia avrebbero assalito e ucciso a tradimento i bianchi. Ma una vera politica di sterminio non fu mai perseguita nè dal governo nè dalla popolazione bianca perchè essa sarebbe stata troppo in contrasto con i principi politici a cui la nascente nazione si ispirava. La prova è che gli indiani in effetto sopravvissero all’invasione bianca Non ci si fa caso a prima vista: ma in effetti la sopravvivenza delle popolazioni amerinde del West costituisce quasi una eccezione nella storia della conquista dell’ America da parte degli europei.

All’arrivo degli spagnoli le popolazioni che costituivano le grandi civiltà agricole del Peru e del Messico si fusero cono i nuovi i conquistatori e in parte sopravvivono tuttora con una certa autonomia ma tutte le altre popolazioni di cultura primitiva (dai Carabi all’Isola del fuoco) sparirono senza lasciare praticamente traccia e nemmeno nessuna leggenda. Perfino nella remota isola di Pasqua tutti gli abitanti sono scomparsi La deportazioni dei negri dall’Africa ( la tratta degli schiavi) fu proprio dovuto all’estinzione degli indigeni . Solo nelle zone non raggiunte dalla civiltà bianca sopravvivono cultura primitive ma dovunque essa è giunta gli indigeni sono spariti.

Nella stessa America dell’Est, i territori delle tredici colonie originali che diedero vita agli Stati Uniti erano gia abitatati da indiani spariti dalla storia : ci è rimasto solo qualche racconto come quello famosissimo di Pocaontas .

In effetti alla fin del 800 noi assistiamo a una drastica diminuzione del numero degli indiani . Non si deve pero pensare che essi fossero massacrati a centinaia di migliaia dai bianchi. i massacri che pur ci furono riguardarono un numero molto esiguo : si parla solo di "centinaia" di indiani uccisi negli episodi che abbiamo ricordato e sommando poi i gli uccisi in scontri sparsi probabilmente come abbiamo gia riferito in trenta anni forse si può arrivare a una cifra di alcune migliaia, 10 mila, al piu 20 o 30 mila ,ma sono cifre che appaiono già esagerate.

Si osserva infine che gli indiani uccisi dai bianchi furono certamente in numero ben minore di quelli che tradizionalmente cadevano nelle infinita endemica ed infinita guerra di tutti contro tutti caratteristica di quella antica cultura.

Il calo demografico fu invece dovuto alle malattie che i bianchi portarono: il vaiolo, il tifo, il morbillo fecero stragi fra gli indiani ammassati nelle riserve in condizioni igieniche precarie. E un fenomeno che si era gia ampiamente manifestato con l'arrivo degli europei in America. Nei millennio precedenti le popolazioni del vecchio continente avevano acquisito una resistenza a certe malattie ma i nativi americani ne erano sprovvisti e quindi per essi divennero micidiali. La drastica diminuzione del numero degli indiani non è dovuta ai massacri di bianchi ma al diffondersi di malattie. Lo stesso era avvenuto anche per le civiltà pre-colombiane: l'impero dei Incas fu distrutto molto più dalle malattie portate dai bianchi che dalle loro armi.

Inoltre si manifestò anche un brusco calo delle nascite, fenomeno pure questo molto comune in popolazioni che di colpo hanno perso la propria cultura tradizionale.

Dobbiamo considerare che attualmente si censiscono piu di due milioni di indiani che diventano quattro milioni e mezzo se si considerano anche i "sangue-misti"che sono circa il triplo del numero degli indiani viventi al momento dell'invasione dei bianchi

[Modificato da (F@bry) 10/05/2007 13.00]

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