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Trovò suo padre in preghiera mentre invocava ad alta voce, battendosi il petto, Wakan Tanka.
Lo sentì dire che stavano arrivando da ovest attraverso il fiume e che stavano per portarli via.
Verde Piede radunò tutti gli uomini del villaggio e disse loro che avrebbero dovuto indossare le loro
belle camicie dipinte perché li avrebbero resi invulnerabili ai proiettili.
Tutti le indossarono mentre l’alba sorgeva.
Piccolo Lupo si chiese perché stavano accadendo tutte quelle cose orribili; senza pensarci portò la
mano destra sul suo spirito guardiano che teneva al collo e sentì un dolore fortissimo alla spalla
sinistra là dove vi era il segno del suo animale totem: era come se mille lance l’avessero trafitta.
All’alba arrivò a cavallo un uomo bianco recando un dispaccio che diceva che dovevano tutti recarsi a
Wounded Knee e lasciare immediatamente quella terra d’ ora in avanti requisita dal Governo degli
Stati Uniti d’America.
Parlava una strana lingua che nessuno capiva ma tutti compresero bene il tono duro ed imperioso
della sua voce. Il suo non era un invito ma un comando, un ordine.
Poi rivolgendosi ad uno dei soldati gli disse parole che nessuno capì anche se a tutti era chiaro il loro
significato.

" Questi popoli non devono essere trattati come nobili nemici ma come la peggior gentaglia che la
terra abbia prodotto e la cui eliminazione va vista come un dovere. Non devono essere fatti prigionieri,
tutti gli appartenenti a quelle tribù di briganti devono essere uccisi."
Uno di loro parlò con Verde Piede il quale ordinò alla sua gente di prendere le cose e di prepararsi.
Piccolo Lupo chiese spiegazioni e mentre lo faceva piantò i suoi occhi fieri in quelli del soldato4 che
parlava con suo padre.
Mai in vita sua aveva provato un simile odio.
Guardò sua madre e Due Lune, la più piccola delle sorelle. A quell’epoca poteva avere sì e no quattro
anni.
Tutti erano tristi e in un silenzio di morte si prepararono a lasciare la Terra dei Padri.
Tutti ordinatamente seguirono Verde Piede.
Fratelli miei, sorelle,
quando ci rivedremo
la terra tremerà di gioia,
il cielo piangerà,
sciogliendo le nuvole
dell' estate che arriva

I soldati radunarono tutti i Minneconju.
Piccolo Lupo fu allontanato dai genitori e messo nella fila insieme ad altri giovani guerrieri.
Subito dietro c’erano le donne con i bambini piccoli, tra cui la piccola Due Lune..
In un silenzio di morte iniziarono a lasciare per sempre la terra dei loro padri.
L’oscurità invernale avvolgeva quella fredda mattina del 29 Dicembre 1890, mentre minuscoli cristalli
di ghiaccio danzavano nella prima luce dell’alba che stava sorgendo, dando al paesaggio un che di
soprannaturale.
Piccolo Lupo guardò la sua terra e le montagne intorno all’accampamento che lo avevano visto
nascere: mai quei luoghi gli erano apparsi tanto belli. A bassa voce disse loro addio.
“Guardatemi. Sono un guerriero in questa terra dove il sole sorge, ora io vengo da dove il sole
tramonta. ..”
Giunti all’accampamento della cavalleria, sul torrente Wounded Knee, essi furono fermati e contati: vi
erano 120 uomini e 230 tra donne e bambini.
L’uomo medicina, accennando un passo della danza degli spettri , iniziò ad intonare un antico canto
che diceva così:
Canto e sogno nel mio povero mondo
Sopra la terra
Io che sbarcherò ancora sopra la terra....




Allora i soldati spaventati gli intimarono di tacere mentre ingiungevano a tutti coloro che
possedevano qualsiasi tipo di arma, di consegnarla immediatamente.
Ma un giovane lakota sordo fin dalla nascita, disorientato da quello che stava accadendo, rifiutò di
consegnare il fucile.
Un soldato allora cercò di strapparglielo di mano ma nella confusione e nella colluttazione, partì un
colpo accidentalmente.
Subito seguì un grande fracasso e i soldati iniziarono a sparare sui Lakota.

Piccolo Lupo non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto cosa stesse accadendo, quando nella
concitazione generale, si accorse di una bambina che piangeva, accanto al corpo della madre.
Era la piccola Due Lune e colei che giaceva a terra era sua madre, la loro madre.
Non ebbero nemmeno il tempo di piangere Donna dagli occhi di stelle, di poter dare voce a tutto il
dolore che si portavano dentro il cuore.
Prese tra le braccia la sorellina e iniziò a correre; ma non ebbe nemmeno il tempo di raggiungere il
fiume quando una pallottola lo colpì alla spalla sinistra , esattamente nel punto che recava l’impronta
del suo spirito guardiano. Allora per un istante gli sembrò di vivere la scena della morte della lupa
mentre cadeva riversa sul terreno colorandolo del rosso del suo sangue. Era come morire per la
seconda volta. Era come se il suo corpo si fosse fuso con quello del suo spirito guardiano.
Piccolo Lupo si accasciò a terra cercando di proteggere la sorellina facendole scudo col suo corpo:
la guardò negli occhi sorridendole e chiuse gli occhi. Per sempre.
Ora finalmente aveva raggiunto il suo spirito guardiano e poteva correre felice e libero insieme al
branco su cui aveva vegliato da quella notte di inverno, nella terra dei padri.
Fu così che ebbe fine la sua breve vita…”.


Spirito della Terra,
dove sei?
Da molte lune attendo di vedere
un' alba nota ed un sentiero
su cui io riconosca ad uno ad uno
i fiori e i sassi.