È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Forum marenostrum Forum marenostrum [IMG]http://i131.photobucket.com/albums/p297/Stefano-58/AnimazioneStefano.gif[/IMG][BR]

Piccolo Lupo

  • Messaggi
  • OFFLINE
    katia_
    Post: 963
    Post: 860
    Registrato il: 28/11/2007
    Sesso: Femminile
    00 20/06/2008 22:42


    Piccolo Lupo

    “ Tanto tanto tempo fa c’era un piccolo Sioux, della tribù dei Lakota Minneconju, dal nome Piccolo
    Lupo, figlio di Verde Piede, capo tribù e di Donna dagli occhi di Stelle, la donna più bella del
    villaggio.
    Piccolo Lupo era l’ultimo di sette fratelli ed era nato poco prima che l’uomo bianco venisse nella
    Terra dei Sioux a depredarla di ogni cosa e ad impossessarsi di TUTTO.
    Erano anni felici e spensierati per il bambino e la sua gente. Il rispetto della natura permetteva ai
    Lakota, di vivere da generazioni nella terra che da sempre era stata dei loro padri.
    Tutto era sempre rimasto immutato da che esisteva il mondo e i Lakota si addormentavano sognando
    cieli stellati e verdi foreste.
    Piccolo Lupo era nato con un segno particolare sulla spalla sinistra: una macchia che sembrava
    l’impronta di un lupo.

    L’Uomo – medicina, Colui-che-tutto-vede, gli predisse che il suo destino era legato alla foresta e al
    lupo. Fu per questo che venne chiamato Piccolo Lupo.
    Gli anni trascorsero e Piccolo Lupo divenne grande e forte. Durante la cerimonia in cui si celebrò per
    lui ed altri giovani l’ingresso nella pubertà, ogni giovane lakota ricevette il suo totem.
    Suo padre aveva scolpito nel legno di quercia il volto di un lupo e fattone un monile, glielo appese al
    collo. Il suo spirito guardiano da quel momento gli avrebbe donato forza e vigore negli anni a venire
    della sua vita e lo avrebbe accompagnato nel suo difficile cammino visto che lui un giorno sarebbe
    diventato il Capo tribù.
    Piccolo Lupo allora divenne triste perché da quel momento avrebbe dovuto dire addio per sempre alla
    vita spensierata fatta di giochi, di corse a cavallo e di lunghe nuotate al fiume.
    Avrebbe dovuto dire addio per sempre agli anni meravigliosi della sua infanzia: sarebbe dovuto
    diventare un guerriero per poter un giorno diventare ciò che Wakan Tanka aveva scelto per lui e
    prendere il posto che gli spettava nella tribù.
    Eppure in cuor suo aveva il presentimento che una parte della sua vita si era definitivamente conclusa
    e che giorni pieni di dolore avrebbero segnato il suo cammino.
    Non capiva perché fossero quelli i suoi pensieri, ma non riusciva a pensare ad altro.
    Il suo cuore in quel momento, malgrado l’atmosfera gioiosa, si sentiva dilaniato ed una strana
    sensazione di angoscia, iniziò a pervadere ogni fibra del suo essere.
    Sentiva una strana forza impossessarsi di lui e allo stesso tempo avrebbe voluto fermare il tempo e
    tornare agli anni dell’infanzia.
    Quella notte si sentiva particolarmente angosciato e non riuscì a chiudere occhio.
    All’improvviso gli sembrò come se qualcuno lo chiamasse.
    Poi udì nitidamente delle urla di dolore. Era un ululato. Ma era diverso dal solito, quello sembrava un
    lamento di morte.
    Faceva freddo quella notte di Dicembre e senza farsi sentire si vestì, prese arco e frecce ed uscì dal
    tepee; prese quindi una fiaccola e montò sul cavallo recandosi verso la montagna che attorniava
    l’accampamento della tribù.
    L’ululato si faceva sempre più vicino. Poi li vide: una giovane lupa stava per dare alla vita la sua
    cucciolata.
    Piccolo Lupo si nascose dietro ad un albero deciso a partecipare a quell’evento straordinario ma
    senza disturbare; mai prima di allora gli era capitata una cosa simile.
    La lupa mise al mondo sette cuccioli, e dopo ore di dolore, finalmente aveva preso a leccarne il pelo,
    amorevolmente.
    Fredda è la notte sotto la luce velata della luna
    Ma il lupo ne sente il calore,
    ed ogni ululato
    riscalda il suo spirito, che si eleva fino a toccare la volta celeste, per poter mostrare a tutti
    quanta fierezza c’è in quel canto….
    Piccolo Lupo da allora decise che avrebbe sempre vegliato su quella famiglia e sul branco alla quale
    appartenevano; in quel momento si ricordò che il Sachem1 aveva raccontato loro che da tempo
    washichun2 si aggiravano spesso sulla montagna in cerca di pelli.

    Una volta erano stati anche nel villaggio ma suo padre, con l’autorità di Capo tribù, aveva rifiutato
    quegli strani doni: delle bottiglie con uno strano liquido dal colore giallo oro, come i loro capelli.

    Piccolo Lupo tornò al villaggio e senza farsi sentire, andò a dormire.
    Si sentiva felice ed allo stesso tempo preoccupato.
    Passarono gli anni e per tante notti Piccolo Lupo era tornato sulle montagne per accertarsi che il suo
    spirito guardiano continuasse a correre libero nella notte di cui era padrone assoluto.
    Ma washicun aveva affilato le sue armi e la brama del possesso aveva reso i cuori pieni di odio per i
    Lakota di cui desideravano terre e ricchezze.
    In poco tempo tutto cambiò e per i Lakota Minneconju, tutti i Sioux, fu la fine di un sogno.
    Piccolo Lupo una notte salì sulle montagne e trovò la Lupa che tanti anni prima aveva messo al
    mondo i sette cuccioli, distesa sul dorso. Era morta. La sua pelliccia era stata dilaniata dal colpo di un
    fucile e dopo essere stata colpita, lasciata a terra.
    Era anziana e per questo la sua pelliccia non aveva alcun valore per washicun. Aveva probabilmente
    lottato fino alla fine per difendere quelli del suo branco insieme ai maschi del gruppo, ma non ce
    l’aveva fatta.
    Ovunque vi erano segni di una battaglia impari alla quale i suoi spiriti guardiani avevano ceduto.
    Tutti morti.
    Allora il giovane Lakota si portò il braccio destro sugli occhi cercando di asciugare le lacrime che
    scendevano copiose. Si chiese mille volte perché era accaduto tutto ciò rivolgendo il suo urlo
    disperato al cielo:
    “ Il mio cuore è diventato duro come una pietra e non c’è più spazio per la tenerezza!”.

    Nella notte gelida di Dicembre non udì altro che l’eco della sua voce che si perdeva nel buio della
    fredda notte ed il battito del suo cuore, mentre un odio profondo si insediava nella sua anima.
    Piccolo Lupo col cuore dilaniato da mille ferite tornò all’accampamento deciso in cuor suo di
    vendicarsi.
    Ma non ci fu tempo.
    Egli non sapeva che quella notte sarebbe stata l’ultima della sua vita fatta di sogni e di speranze...


  • OFFLINE
    katia_
    Post: 963
    Post: 860
    Registrato il: 28/11/2007
    Sesso: Femminile
    00 20/06/2008 22:44


    Trovò suo padre in preghiera mentre invocava ad alta voce, battendosi il petto, Wakan Tanka.
    Lo sentì dire che stavano arrivando da ovest attraverso il fiume e che stavano per portarli via.
    Verde Piede radunò tutti gli uomini del villaggio e disse loro che avrebbero dovuto indossare le loro
    belle camicie dipinte perché li avrebbero resi invulnerabili ai proiettili.
    Tutti le indossarono mentre l’alba sorgeva.
    Piccolo Lupo si chiese perché stavano accadendo tutte quelle cose orribili; senza pensarci portò la
    mano destra sul suo spirito guardiano che teneva al collo e sentì un dolore fortissimo alla spalla
    sinistra là dove vi era il segno del suo animale totem: era come se mille lance l’avessero trafitta.
    All’alba arrivò a cavallo un uomo bianco recando un dispaccio che diceva che dovevano tutti recarsi a
    Wounded Knee e lasciare immediatamente quella terra d’ ora in avanti requisita dal Governo degli
    Stati Uniti d’America.
    Parlava una strana lingua che nessuno capiva ma tutti compresero bene il tono duro ed imperioso
    della sua voce. Il suo non era un invito ma un comando, un ordine.
    Poi rivolgendosi ad uno dei soldati gli disse parole che nessuno capì anche se a tutti era chiaro il loro
    significato.

    " Questi popoli non devono essere trattati come nobili nemici ma come la peggior gentaglia che la
    terra abbia prodotto e la cui eliminazione va vista come un dovere. Non devono essere fatti prigionieri,
    tutti gli appartenenti a quelle tribù di briganti devono essere uccisi."
    Uno di loro parlò con Verde Piede il quale ordinò alla sua gente di prendere le cose e di prepararsi.
    Piccolo Lupo chiese spiegazioni e mentre lo faceva piantò i suoi occhi fieri in quelli del soldato4 che
    parlava con suo padre.
    Mai in vita sua aveva provato un simile odio.
    Guardò sua madre e Due Lune, la più piccola delle sorelle. A quell’epoca poteva avere sì e no quattro
    anni.
    Tutti erano tristi e in un silenzio di morte si prepararono a lasciare la Terra dei Padri.
    Tutti ordinatamente seguirono Verde Piede.
    Fratelli miei, sorelle,
    quando ci rivedremo
    la terra tremerà di gioia,
    il cielo piangerà,
    sciogliendo le nuvole
    dell' estate che arriva

    I soldati radunarono tutti i Minneconju.
    Piccolo Lupo fu allontanato dai genitori e messo nella fila insieme ad altri giovani guerrieri.
    Subito dietro c’erano le donne con i bambini piccoli, tra cui la piccola Due Lune..
    In un silenzio di morte iniziarono a lasciare per sempre la terra dei loro padri.
    L’oscurità invernale avvolgeva quella fredda mattina del 29 Dicembre 1890, mentre minuscoli cristalli
    di ghiaccio danzavano nella prima luce dell’alba che stava sorgendo, dando al paesaggio un che di
    soprannaturale.
    Piccolo Lupo guardò la sua terra e le montagne intorno all’accampamento che lo avevano visto
    nascere: mai quei luoghi gli erano apparsi tanto belli. A bassa voce disse loro addio.
    “Guardatemi. Sono un guerriero in questa terra dove il sole sorge, ora io vengo da dove il sole
    tramonta. ..”
    Giunti all’accampamento della cavalleria, sul torrente Wounded Knee, essi furono fermati e contati: vi
    erano 120 uomini e 230 tra donne e bambini.
    L’uomo medicina, accennando un passo della danza degli spettri , iniziò ad intonare un antico canto
    che diceva così:
    Canto e sogno nel mio povero mondo
    Sopra la terra
    Io che sbarcherò ancora sopra la terra....




    Allora i soldati spaventati gli intimarono di tacere mentre ingiungevano a tutti coloro che
    possedevano qualsiasi tipo di arma, di consegnarla immediatamente.
    Ma un giovane lakota sordo fin dalla nascita, disorientato da quello che stava accadendo, rifiutò di
    consegnare il fucile.
    Un soldato allora cercò di strapparglielo di mano ma nella confusione e nella colluttazione, partì un
    colpo accidentalmente.
    Subito seguì un grande fracasso e i soldati iniziarono a sparare sui Lakota.

    Piccolo Lupo non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto cosa stesse accadendo, quando nella
    concitazione generale, si accorse di una bambina che piangeva, accanto al corpo della madre.
    Era la piccola Due Lune e colei che giaceva a terra era sua madre, la loro madre.
    Non ebbero nemmeno il tempo di piangere Donna dagli occhi di stelle, di poter dare voce a tutto il
    dolore che si portavano dentro il cuore.
    Prese tra le braccia la sorellina e iniziò a correre; ma non ebbe nemmeno il tempo di raggiungere il
    fiume quando una pallottola lo colpì alla spalla sinistra , esattamente nel punto che recava l’impronta
    del suo spirito guardiano. Allora per un istante gli sembrò di vivere la scena della morte della lupa
    mentre cadeva riversa sul terreno colorandolo del rosso del suo sangue. Era come morire per la
    seconda volta. Era come se il suo corpo si fosse fuso con quello del suo spirito guardiano.
    Piccolo Lupo si accasciò a terra cercando di proteggere la sorellina facendole scudo col suo corpo:
    la guardò negli occhi sorridendole e chiuse gli occhi. Per sempre.
    Ora finalmente aveva raggiunto il suo spirito guardiano e poteva correre felice e libero insieme al
    branco su cui aveva vegliato da quella notte di inverno, nella terra dei padri.
    Fu così che ebbe fine la sua breve vita…”.


    Spirito della Terra,
    dove sei?
    Da molte lune attendo di vedere
    un' alba nota ed un sentiero
    su cui io riconosca ad uno ad uno
    i fiori e i sassi.